Facce inquietanti, occhietti inespressivi da bambolotto vintage, pennellate grossolane. Guim Tió Zarraluki è l’artista padre di questi personaggi bidimensionali dallo sguardo stralunato. Gli occhi appena accennati, tondi come bottoni, ultra stilizzati contribuiscono a rimbambire letteralmente lo spettatore. Non ci sono molte possibili chiavi di lettura, quello che si sta vedendo è brutto, deformato. Lascia incerti sul da farsi.
Cosa devo fare? Come mi devo sentire rispetto ad una delle sue illustrazioni?
Ammetto candidamente di adorare la scelta del colore e di impazzire, letteralmente, per le particolarissime texture create dalle tratti grossi e irregolari dei pastelli a cera. Sono attratta e allo stesso tempo destabilizzata dalla mancanza di espressività degli occhi. Ammetto di non riuscire a capire con voglia trasmettere Guim Tió Zarraluki. Dove vuole arrivare? Ci ho penato per un bel po finchè non ho trovato qui un’intervista all’artista che ha finalmente dissipato alcuni dubbi.
Dopo aver raccontato qualcosa di personale: nazionalità (spagnola), istruzione (Scuola d’arte a Barcellona), influenze (…i nonni pittori!), finalmente la questione si fa più interessante e inizia a raccontare quali sono le sue ispirazioni:
“In this latest project entitled Magazine, there is a clear influence of fashion and the concept of beauty. In my studio I have lots of fashion magazines that I work with to do my work, the beauty that deforms sold there and so I think.”
La sua idea sembra essere stravolgere la realtà, mostrare il corpo, il volto in particolare come una forma estremizzata di vuoto. Come in alcune pubblicità, magari quelle di moda che ritraggono bellissime ragazze inespressive (un filo incazzose), quasi sempre fotoritoccate fino all’inverosimile perfezione. Infatti Guim Tió utilizza vere pagine pubblicitarie di veri brand e letteralmente le ricopre con densi tratti di cera colorata, lasciando inalterato qualche sprazzo di realtà. Una bocca… un naso. Qualcosa emerge, il resto resta sepolto sotto occhi inespressivi, denti aguzzi.
Visitate il suo blog per vedere altre illustrazioni.
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