Oggi si parla di Giappone, so che volendo ci sarebbe parecchio da dire e da commentare fino alla fine dei nostri giorni, ma questa volta parliamo di watercolour. Stavo per preparare l’articolo “Watercolour we trust III” quando incappo in OHGUSHI e me ne innamoro perdutamente, quindi prometto che ve ne innamorerete anche voi perdutamente e l’artico/raccolta di illustratori fashion slitterà alla prossima volta. Giuro!
Il signor Takeshi Ohgushi viene dalla Terra di Wa, nasce nel ’77 e si presenta come un vero e proprio artista dandy con tanto di cappello stile Borsalino, barbetta incolta, mani macchiate dalla china e poi… dipinge a piedi nudi sulle tele giganti durante le live performances che lo vedono protagonista in mezzo ad una folla attenta e adorante. Bravo è bravo, questo è fuori discussione e a basarsi sulle numerose collaborazioni importantissime, direi che lo è parecchio. Non attrae solo testate richiestissime da tutte le fashion-addicted di mezzo mondo come Vogue, Elle e Harper’s Bazaar, ma anche grossi brand fashion come Emilio Pucci, Lanvin, Shu Uemura e Anteprima (avete visto che scarpe?) e che dire di McDonalds Japan e della gigante e colorata campagna pubblicitaria realizzata per farti bere il loro caffè? Certo che associale il caffè acquoso di McDonalds all’acquarello raffinato di Ohgushi non gli rende per niente giustizia!
Il punto di forza di Ogushi è quello di unire l’antica tradizione giapponese della scrittura con il campo più portato, per natura, a mostrarsi in tutta la sua bellezza: la moda. Se dovessi descrivere l’arte giapponese (ma volendo anche cinese) della calligrafia non potrei definirla altro che il modo più raffinato di descrivere con ideogrammi e disegnare allo stesso tempo, delicato e comunque deciso, monocromatico ma con migliaia di sfumature. Così sono le illustrazioni di Takeshi Ogushi, raffinate e decise.
Il soggetto principale della sua esplorazione artistica è proprio la moda in tutte le sue declinazioni, infatti per i suoi diversi clienti ha illustrato dalle boccette di profumo e scarpe di vernice nera che sfumano verso il bianco agli occhiali spessi da nerd (tornati di gran moda) e borsette con fiocchi galattici… certo è che se trovassi un’illustrazione simile la mattina in metropolitana la giornata partarebbe tutta in un altra maniera.
Comunque c’è poco da fare: le donne ritratte da Ohgushi-san sono bellezze pulite e sofisticate dalle spressioni sensuali e ammiccanti che ben poco hanno a che spartire con le classiche bellezze ritratte nei ukiyo-e, complesse e realistiche nei particolari e relizzate con diversi colori e tradizionalissime sia per soggetti che per materiali impiegati. Queste “nuove donne” sono un derivato trasposto della grafica non solo perchè create con gli strumenti tipici della calligrafia (inchiostri e chine da sciogliere, pennelli rotondi da tenere perfettamente perpendicolari al foglio mentre con l’altra mano si trattiene la manica del kimono…), ma soprattutto perchè nascono da gesti rapidi e decisi e sono definite in pochi segni peculiari.
Suggeriscono una forma, un’espressione senza dover obbligatoriamente impiegare un intero spazio. Le nuove donne di Takeshi Ohgushi si esprimono anche negli spazi bianchi. Di seguito è possibile vedere uno dei tanti video che mostrano Ohgushi-san all’opera. Riprese nel 2010 presso la manifestazione internazionale Tokyo Graphic Passport. Qui potete vedere il sito personale dell’artista giapponese e gustarvi tutte le sue opere (in particolare la sua collezione Lips), mentre qui potete leggere una sua intervista del 2007 rilasciata a PingMag.
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