Ehhh si, è proprio il caso di dire “sulla spiaggia con Bea“. In questo articolo si parla della stilista svedese Bea Szenfeld e della sua ultima collezione di abiti dal gusto tutto artistico fatti di carta! Ormai mi sono appassionata follemente al connubio fashion e carta e quindi ho davvero l’intenzione di scovare chi si avventura in questo campo.
Bea Szenfeld ha creato diverse collezioni ad alto impatto artistico e supah fashion proprio con la carta, grazie a dio fa anche una specie di simpatica pubblica ammenda ammettendo che le sue opere sono assolutamente immettibili, decisamente non lavabili ma sorprendentemente squisite! Ma perchè “sulla spiaggia”? Dunque, la Szenfeld si ispira al mondo marino e alle sue mitologiche creature che lo popolano, ecco perchè nella sua collezione spiccano delle bellissime scaglie lucenti e argentate come le squame di sirene e pesci esotici.
In un mondo dallo squisito potere tutto maschile, dove tutto ruota intorno alla figura maschile ai suoi desideri e al suo modo di vedere il mondo, la Szenfeld trova un modo per rimettere in equilibrio tutte le forze dell’universo riportando alla luce un mondo mitologico dove le donne, le ninfee, le sirene e le creature affascinanti degli abissi tornano al potere seducendo con il loro potere proprio il tanto discusso maschio. La sua collezione è proprio l’esempio della complicata arte della seduzione ritagliato carta su carta, incollato pezzo su pezzo e indossato come una seconda pelle lucente fatta a mano in ogni singolo particolare.
In realtà questa ultima collezione non è altro che la summa di una lunga e intricata serie di esperimenti tradotti in collezioni precedenti come Whatever forever dove cerca la sua giusta dimensione nella lavorazione del materiale e fa esperimenti con diversi tipi di supporto dalla carta più sottile al cartone più difficile da lavorare nei particolari.
Che dire del suo primo esperimento? Si chiama Paper Dolls e l’intenzione che si cela dietro la realizzazione di questa mini collezione è delle migliori: il riciclo! Partire dall’idea più semplice che buttare un materiale non è il massimo della vita è già una buona cosa, le idee migliori spesso escono quando si gioca e si sperimenta fino a stravolgere il progetto. Perchè in fondo anche se è carta da regalo, toilet paper o un sacchetto per il pane sempre di un supporto lavorabile stiamo parlando.
Così, per esempio, invece di buttare la carta bianca che si trova nelle confezioni di torte da pasticceria le colleziona le cuce e le piega, stravolgendone l’uso pratico ma mantenedo intatta l’idea di decorazione (le traforature intorno al bordo rotondo che simulano il più prezioso centrino di pizzo).
Se tanto mi da tanto c’è da aspettarsi nei prossimi tempi la realizzazione di altre collezioni ispirate al riciclo con un pizzico di fashion in più e magari nuove interpretazioni della vita quotidiana. Per tenere d’occhio le sue opere si può andare a vedere il suo sito.
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