Le donne che soffrono, dell’artista iraniana Afarin Sajedi, hanno gli occhi rossi e lucidi di chi ha pianto e la bocca socchiusa di chi vuole dire qualcosa. Ma hanno anche lo sguardo fiero e risoluto di chi sta superando il dolore e prova a risollevarsi con le proprie forze.
Spesso la condizione della donna è disperata non solo per le condizioni imposte dalla società (ne sa qualcosa l’autrice) ma anche per i conflitti interni che deve affrontare costantemente.
I soggetti dei dipinti ad olio di Afarin Sajedi sono tutte donne, ma a differenza di altri artisti che come lei vogliono raccontare le donne, non ritrae solo giovani e bellissime ragazze dalla pelle diafana e lo sguardo languido.
Nella maggior parte dei casi le sue donne non hanno un’età definita, ma non sembrano giovani ragazze nel fiore dell’adolescenza, non hanno la pelle liscia e perfetta, ma portano i segni tangibili della sofferenza e della riflessione.
Afarin Sajedi, artista iraniana classe ’79, dipinge il volto delle donne che vivono sentimenti con continui contrasti, il dolore e la gioia rappresentati da colori accesi e brillanti. Si ispira alla pittura di Gustav Klimt e sceglie il rosso come colore dominante della sua produzione artistica. Il rosso è un colore violento e profondo e suscita emozioni contrastanti.
Quello che si deve guardare sono gli occhi e le labbra di queste donne. Gli occhi, a volte coperti che simboleggiano il senso di autocensura e le labbra socchiuse come nell’atto di dire qualcosa, di esprimere un pensiero.
Le donne che soffrono di Afarin Sajedi
Visitate il sito di Afarin Sajedi per vedere tutte le sue opere.
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