Ô les mains: mutazioni fotografiche. Le mani sono al centro di questo spettacolare progetto fotografico realizzato da Babak Hosseiny e Jeffrey Vanhoutte, ma non solo anche la filosofia e l’idea della manipolazione, non solo fotografica ma del corpo umano.
Babak Hosseiny è un artista multimediale e Jeffrey Vanhoutte un fotografo, entrambi belgi, si sono incontrati e hanno creato il progetto intitolato Ô les mains basato su precedenti studi di filosofia. Per la precisione l’opera di Ludwig Wittgenstein.
Le mani sono protagoniste incontrastate. Controllano, deformano e spingono e allungano. Escono dai punti più impensati del corpo umano, anche al posto dei genitali, e costringono il soggetto a fare i conti con una forma di controllo fuori controllo.
Ecco cosa dicono del loro lavoro:
The original idea for this project was conceived around a decade ago after reading this philosophical statement by Wittgenstein.
From this point onwards Babak Hosseiny imagined a series of drawings of situations where hands are no longer only hands, but become the physical embodiments of the obstacles, wishes or fears of the individual.
A few years later Babak met Jeffrey with whom he shared his ambition to bring this project to life using photography to reinforce the impact of the images created. Jeffrey was won over by the idea and brought his sensitivity and mastery of photography to the project, which lead to the creation of a series of around ten images.
Ô les mains: mutazioni fotografiche
Visitate il sito di Babak Hosseiny e Jeffrey Vanhoutte.
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