Ma siamo proprio sicuri che si possa filare la carta? Sembra un’operazione piuttosto lunga e laboriosa. Poi, una volta filata, cosa ne posso fare? Qualcuno mi ha risposto e mi ha illuminato. Oggi leggerai l’intervista a Marcella Stilo ideatrice di Cartalana e scoprirai che ogni cosa è possibile, anche filare la carta e creare gioielli.

intervista a cartalana: come filare la carta

 

Filare la carta? Si può fare! Intervista a Marcella Stilo / Cartalana


D: Ciao Marcella raccontaci qualcosa di te.

R: Sono Marcella Stilo, nata sotto il segno del Toro, classe 1983, calabrotta puro sangue. Ho un po’ girovagato per la nostra penisola (tappe: Roma-Bologna-Monza) e da qualche mese a questa parte mi sono stabilita a Milano per lavoro con adorabile-inseparabile compagno fotografo a seguito.

Con lui condivido tutto inclusa una casetta-studio-bottega. Sognatrice per vocazione e amante della bellezza per necessità, esisto grazie ad una curiosità irrefrenabile che da sempre mi spinge ad assecondare interessi e passioni personali piuttosto che seguire percorsi canonici prestabiliti. Amo i piaceri semplici e sono una sfegatata promotrice dell’ozio attivo. Trovo, infatti, che il letto e il divano siano tra le invenzioni più preziose dell’umanità nonché metafora terrestre dell’Iperuranio.

Cartalana nasce nell’ottobre del 2012 in un momento di noia come tanti, appunto.

 Intervista Cartalana: come filare la carta.

D: Hai creato Cartalana perchè?

R: Mi considero figlia dell’ormai arcinota crisi. In una vita precedente sono stata addetto stampa e organizzatrice di eventi culturali. A un certo punto però ho pensato che forse non era più il caso di continuare la carriera della stagista a vita così ho mollato tutto e dopo un periodo più o meno buio e più o meno disperato sono rinata grazie a un questo nuovo progetto fatto di cellulosa.

Più che un progetto vero e proprio, inizialmente, era uno spassosissimo gioco attraverso il quale incanalare le energie, in parte è ancora così (condicio sine qua non, diciamo).

 

Intervista Cartalana: come filare la carta

D: Perchè usare la carta? Come mai hai scelto questo materiale?

R: La carta mi attrae sin da piccolissima, non saprei spiegare esattamente perché. L’adoro in tutte le sue forme e i miei esperimenti con questo materiale si perdono nella notte dei tempi. La carta è  piena di possibilità, la progettazione è evidentemente intrinseca. Facendosi gioiello svela una gamma di qualità e usabilità notevoli.

Non la sostituirei neanche con oro e diamanti perché trovo abbia una poesia tutta sua.

 

D: Come hai imparato a filare la carta, hai fatto degli studi a riguardo oppure hai sperimentato fino ad ottenere il risultato perfetto?

R: Non ho avuto dei veri e propri maestri, nel senso che non ho mai seguito corsi di studio per apprendere le basi del mio lavoro. Ho intrapreso un percorso di ricerca personale durante il quale ho fatto delle scoperte e lungo il tragitto ho trovato dei miei punti di riferimento, primo fra tutti l’artista Ivano Vitali le cui opere in carta filata hanno rappresentato la vera svolta da cui poi ha avuto avvio tutto il progetto Cartalana.

Poi, approfondendo le indagini, sono risalita al fuso a mano e, infine, ho cominciato a sperimentare la filatura intraprendendo delle vere e proprie lotte con la carta finché un bel giorno ho ottenuto un filato di carta resistente, regolare, per me soddisfacente.

Intervista cartalana: come filare la carta

D: Oltre alla filatura quale altra tecnica utilizzi per lavorare la carta?

R: Alcuni manufatti Cartalana nascono dalla mescolanza di più tecniche di lavorazione, l’anello Rummy, per esempio, è realizzato ricorrendo a tre tecniche: filatura, quilling e cucito.

 

D: Che tipo di carta usi? Preferisci una particolare grammatura oppure lasci libero sfogo alla creatività?

R: Per realizzare il filato è necessario utilizzare carta a bassa grammatura e scarsa porosità, per intenderci, la carta utilizzata per la stampa di giornali quotidiani, guide telefoniche, pieghevoli commerciali e pubblicitari. E’ la più prodotta poiché adatta a ricevere inchiostro e dotata di ottime proprietà meccaniche per resistere a velocissimi ritmi di stampa.

Salendo di grammatura varia il ri-utizzo, ad esempio, è possibile recuperare le copertine dei settimanali (e simili, fatevi guidare sempre dal tatto) per intagliare, fare perline e origami, mentre gli imballaggi per alimenti possono essere utili per creare basi/strutture più resistenti (vedi collezione “Mosaic” e “Quadricolors”). Una volta ‘appresi’ gli usi e ri-usi dei vari tipi di carta, la creatività fa il resto.

intervisa cartalana: come filare la carta

D: Oltre alla carta, protagonista incontrastata del tuo lavoro, quali altri prodotti che utilizzi per assemblare un gioiello?

R: I gioielli Cartalana sono spesso arricchiti con pietre semi-preziose come Swarovski, quarzo, agata, onice, corallo… I componenti utilizzati per assemblare le creazioni, invece, sono in argento 925.

 

D: Quanta ricerca c’è dietro la produzione di un gioiello e qual è il tuo processo produttivo?

R: I gioielli Cartalana sembrano abbastanza semplici a vederli ma i tempi di realizzazione sono lunghi e laboriosi. La ricerca è incessante e il processo produttivo un po’ atipico innanzitutto perché, fino ad ora, non sono quasi mai partita da un disegno, come la prassi vorrebbe.

Nella maggior parte dei casi è il materiale stesso a suggerirmi delle soluzioni creative, devo fare i conti con quello che ho a disposizione di volta in volta per poi procedere alla realizzazione dei manufatti (è il mio gioco preferito). Non ho nessun particolare talento, mi impegno molto e cerco di essere costante dedicando più tempo possibile a ciò che faccio (anche perché mi fa star bene e non potrei farne a meno).

intervista cartalana: come filare la carta

D: Chi è l’acquirente ideale per i tuoi gioielli?

R: I gioielli Cartalana sono rivolti una clientela femminile sensibile ai temi dell’eco-sostenibilità. Ogni donna può contribuire alla salvaguardia dell’ambiente indossando un accessorio a impatto zero senza rinunciare a quel pizzico di vanità la contraddistingue. Inoltre, la carta ha una bellezza tutta sua e non ha nulla da invidiare a metalli e pietre preziose (sarò pazza, ma la penso così).

Tuttavia i potenziali acquirenti sono di ambo i sessi pertanto, la clientela è composta da chi decide di acquistare per sé i monili ma anche da una clientela maschile che decide di fare un regalo originale ed unico.

 

D: Quali sono i tuoi punti di riferimento? Quali artisti o designer sono una fonte d’ispirazione per creare i tuoi gioielli?

R: Mi piace molto leggere Bruno Munari perché è semplice e diretto come solo un bambino sa essere; mi affascina la Bauhaus e tutta la brigata di Walter Gropious; Peggy Guggenheim è un altro dei miei miti di sempre. Ultimamente, voglio molto bene anche a Karl Lagerfeld perché ho scoperto essere un grande fan della carta e dei gioielli di carta. Sono dei personaggi che ammiro moltissimo ma definirli la mia “fonte d’ispirazione” lo trovo un po’ sacrilego a fronte di tutto ciò che ho ancora da scoprire e da imparare.

Questo è un periodo in cui sto rimettendo in discussione un po’ tutto (che dire? la crisi nella crisi? …ehehehe…): me stessa, quel che faccio, il mio mondo di riferimento che poi è quello dell’handmade italiano. Però sono convinta che in un’epoca così frammentata come la nostra, dove ogni tempo storico coesiste allo stesso tempo, è pressoché impossibile  avere uno o pochi punti di riferimento, ‘alti’ o ‘bassi’ che siano.

Non c’è dunque un confine, i punti di connessione fra le cose non hanno più argini. Questo lo trovo bellissimo!

intervista cartalana: come filare la carta

D: Dal tuo sito vedo che organizzi dei workshop, cosa si impara ai tuoi corsi e dove ti possiamo vedere all’opera?

R:  I workshop di gioielli di carta e filatura della carta rappresentano un modo alternativo di condividere il mio lavoro portandolo fuori dal recinto virtuale dei socialS. Il tentativo è quello di trasmettere la gioia dell’atto creativo a partire dagli innumerevoli usi e riusi della carta, un materiale semplice e complesso allo stesso tempo a cui è possibile conferire nuove vite grazie al solo uso della nostra immaginazione e delle nostre mani.

I corsi Cartalana, inoltre, non sono mai a senso unico: c’è sempre un reciproco scambio di esperienze e conoscenze tra me e le partecipanti. Di volta in volta, dunque, sono io per prima a imparare sempre (e dico sempre) qualcosa di nuovo da loro, sono momenti di confronto belli e importanti.

Le corsiste Cartalana sono delle ottime insegnanti, sempre entusiaste e semplicemente adorabili!

 

D: Dove si possono acquistare i tuoi gioielli?

R: Ho una vetrina online all’interno del portale e-commerce A Little Market attraverso il quale è possibile acquistare gli eco-gioielli in modo veloce, semplice e sicuro. Presto aprirò il mio negozio anche su Etsy.

intervista cartalana: come filare la carta


Trovi tutti i progetti di Cartalana sul suo sito e anche di più!

Se la carta è il tuo campo e la tua passione puoi scoprire ancora di più su questo blog, ti consiglio di leggere l’articolo su Ivano Vitali, straordinario artista della carta:

+ Ivano vitali: Carta, carta, carta…

Con l’intervista di oggi hai scoperto che filando la carta e conoscendo bene il materiale si possono confezionare piccole opere d’arte da indossare. Cartalana ci ha raccontato le sue ispirazioni e il suo modo di lavorare, ti è piaciuta l’intervista?

A proposito dell'autore

Valentina

Ciao sono Valentina art director, blogger e amante del tè. Mi piace scoprire cose nuove e amo la creatività sotto tutte le forme, cerco spunti creativi e risorse per il mio lavoro e sono convinta che anche tu sei così. Mi sbaglio?

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2 Risposte

  1. MIRIA

    Tutto questo è meraviglioso. Anche io adoro la carta e riesco a fare perle, mi piacerebbe imparare a filare ma sono vecchia e abito lontano da te. I miei complimenti

    Rispondi
  2. daniela

    Complimenti! Bella l’intervista e bellissime le spiegazioni di Cartalana. Ne esce una energia tale che invoglia a provarci! Anche io amo la carta ma non conosco tante tecniche…. Ora mi sbizzarrirò a filare e a inventare! Grazie!

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