Sbarcare su internet per alcuni può essere un problema, non sarebbe certo una novità sentire storie drammatiche legate al mondo del web. Quella che vi racconto oggi è la storia di Lindsay Bottos che mi ha colpito particolarmente per la sincerità della protagonista e allo stesso tempo per l’idiozia dell’essere umano.
Con ordine: Lindsay Bottos è una giovane artista americana che ha scelto la piattaforma Tumblr per caricare selfie e opere personali. Niente di nuovo, più o meno quello che fanno quasi tutti gli artisti emergenti e non. Il fattaccio in questione si palesa quando inizia a ricevere un quantitativo rilevante di messaggi anonimi riferiti ai suoi selfie. Dal 2010 ha ricevuto centinaia di messaggi crudeli che non risparmiano il suo aspetto fisico e la sua “filosofia di vita”.
Since I first began an online presence at the age of thirteen, I’ve been receiving anonymous harassment. Women, especially young women, receive an astonishingly disproportionate amount of harassment online ranging from comments on appearance to threats of rape and violence. In this series, I attempt to explore this issue by contrasting some of the malicious comments I’ve received with self-portraits. The portraits, or “selfies”, are recreations of the original images that the harassing comments were addressing. With this simple gesture, I intend to demonstrate the cruelness of the comments while exposing and examining this phenomenon.
Alcuni messaggi sfiorano l’assurdo e fanno quasi sorridere per l’idiozia dei contenuti, ma la maggior parte sono veri e propri insulti. Quello che è certo è che il web è come la vita reale, non si può pretendere di piacere a tutti, ma quando non si piace alle persone sul web entra in gioco l’ANONIMATO. A quel punto è come esserci ma non avere l’obbligo di metterci la faccia, come nella vita reale.
Quindi se esistono persone che hanno dubbia moralità nella vita reale… figuratevi sul web cosa possono diventare.
In questo caso misoginia sul web che però sfocia in un interessante progetto a favore di tutte quelle donne e ragazze che giornalmente subiscono un trattamento simile. Invece di scoraggiarsi e di sentirsi vittima (e solo vittima) la nostra artista prende il toro per le corna e pubblica i selfie della vergogna.
Lindsay Bottos e i selfie della vergogna
Qui il sito di Lindsay Bottos e qui la collezione di insulti aninimi.
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