Qualche giorno fa ho fatto una cosa che non facevo dai tempi dell’università: ho preso la metropolitana in un orario di punta.
So che può sembrare strano per una persona che lavora, ma avendone la possibilità scelgo di muovermi ad orari più tranquilli proprio per evitare la fiumana di gente. Mentre aspettavo l’arrivo alla fermata, in piedi aggrappata come un macaco alla sbarra orizzontale, mi è tornata in mente una interessante serie di poster che oggi vi ripropongo: Galateo della metropolitana in salsa teryaki.
Scherzo, niente salsa giapponese. Solo un sunto di norme sulla buona educazione in metropolitana (ma anche in tutti gli spazi pubblici) provenienti dal Giappone. I poster in questione sono stati realizzati dal grafico giapponese Bunpei Yorifuji e commissionati dalla società che gestisce la Metropolitana di Tokyo. Qual’è l’obbiettivo? Insegnare rispetto ed educazione ai passeggeri della metropolitana che, a quanto pare anche in Giappone, sono un pò troppo indisciplinati.
In sostanza questi manifesti insegnano il “galateo della metropolitana”, ovvero norme comuni di buona educazione, e lo fanno con chiarezza e un pizzico di ironia. Bunpei Yorifuji ha disegnato in stile manga, con due colori (giallo e nero), le situazioni scorrette assolutamente da evitare quando ci si trova in luoghi pubblici e in alcuni casi anche la soluzione immediata da adottare.
La raccolta del 2009 si compone di ben 700 poster sparsi per le stazioni della metropolitana della capitale giapponese e, in genere, illustrano due personaggi ricorrenti (uomo allibito e donna con caschetto) che subiscono le angherie di “passeggeri tipo” parecchio maleducati. Guardate questa collezione di poster e ditemi se non vi riconoscete in queste situazioni.
+ Galateo della metropolitana. Cose da NON fare.
Sottotitolo: se proprio non potete farne a meno, allora fatevelo a casa vostra!
Sono una ragazza quindi per me alcune cose dell’universo maschile sono incomprensibili. In metro attiro spesso uomini che seduti a fianco non riescano a tenere le gambe chiuse, come se chissà che pesante fardello portasse dietro.
Imbarazzante virilità o sconcertante maleducazione? Non affannatevi… non ci crede nessuno.
Ammetto di non aver mai visto nessuna donna (o uomo) truccarsi in un vagone della metropolitana ma di aver incontrato, di tanto in tanto, cercatori d’oro impuniti. Coloro che con la scusa del “tanto il vagone è pieno chi vuoi che mi veda…” con l’indice frugano le narici in cerca della caccoletta renitente alla leva. Vergogna.
Gli adolescenti sono adorabili… finchè non vengono dotati di zaino. In quel caso si trasformano in improponibili teste di cazzo che sbandierano il loro stato, di adolescenti per l’appunto, cozzando contro tutto quello che si muove con il retro della loro persona. Se li si richiama all’ordine faranno la tipica espressione vivace di un lattante a lezione di trigonometria avanzata.
+ Galateo della metropolitana. Cose da FARE.
Se siete giovani e aitanti, passate un sacco di ore in palestra e spendete una barca di soldi per la cura della vostra persona fatecelo vedere! Quando c’è un anziano nei paraggi e nessun posto libero a sedere alzatevi e cedetegli il posto. Così in una botta sola avrete fatto due buone azioni: far sedere un anziano e mostrato il motivo per cui siete tanto vanesi.
Ovviamente questa regola si applica anche a disabili, donne in gravidanza o mamme con bambini in carrozzina. Non siate tirchi!
Un’altra regola di buon senso si deve applicare anche agli yuppy in carriera che sembrano non essere dotati dell’uso della parola (a meno che non debbano vendervi qualcosa) ma più che altro di una forte determinazione a farsi largo tra la folla menando fendenti a destra e manca con borse porta computer ridicolmente appuntite. Notiziona: la giornata è stata una merda per tutti… magari chiedere “permesso” può portare karma positivo.
Ultima piccola osservazione, che non avrebbe neanche bisogno di essere spiegata. Se vi mettete davanti alle porte scorrevoli, mentre consultate gli ultimi aggiornamenti sulla vostra interessantissima pagina facebook, rischiate di non notare all’apertura delle porte la folla inferocita che vuole tornare a casa e non riesce ad uscire (o entrare) nel vagone. Quando prenderete spinte, gomitate e una caterva di insulti da far arrossire anche un galeotto… non vi lamentate.
Un pò di buon senso, e che cazzo!
Che dite ho esagerato o anche voi la pensate così?
Visitate il sito (in giapponese) di Bunpei Yorifuji.
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