Lo scultore giapponese Yoshimasa Tsuchiya con la serie di sculture Private Myth sconvolge l’idea che un europeo può avere della mitologia classica. Niente donne con arco in spalla e cervo al seguito, nessun magico fabbricatore di fulmini… le sculture di Tsuchiya si ispirano alla mitologia e folklore giapponese, ovvero quanto di più lontano dall’immagine che un occidentale ha della figura del mito.
Per quello che mi riguarda, la scultura giapponese contemporanea di Tsuchiya è l’equivalente statico dei capolavori animati di Hayao Miyazaki: un mondo sconosciuto, misterioso e spesso parecchio complicato da capire a fondo.
Il mistero della tradizione e del mito orientale è rappresentato in queste sculture meravigliose dai colori tenui e delicati, appena accennati, che lasciano intravedere le venature del legno, che comunque si erigono maestose e fiere. Tra i personaggi mitologici rappresentati troviamo:
il Baku (una specie di tapiro che spesso di trova nei templi buddisti) che si ciba degli incubi dell’uomo;
il Kirin (l’unicorno giapponese) che protegge i giusti e i virtuosi ai quali porta immensa fortuna, ma che uccide i malvagi con il suo unico corno. La leggenda vuole che sia apparso alla madre di Confucio per annunciare la nascita di un grande saggio.
Il Ningyo la sirena portatrice di sfortuna e tempeste che se avvistata su una spiaggia porta guerra o calamità naturali.
Private Myth la scultura giapponese di Yoshimasa Tsuchiya
La collezione si chiama Private Myth e la potete vedere sul sito di Yoshimasa Tsuchiya.
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