Lo scorso natale in piena frenesia da regali natalizi il mio compagno torna a casa con un libro per mia madre. Sono stata subito invidiosissima perché il libro univa due delle mie passioni più sfrenate: illustrazione e l’acquerello.

Il libro é “Tetti di Paris” meravigliosamente illustrato ad acquarello da Fabrice Moireau con testi e poesie di Carl Norac. Sono pazza di monsieur Moireau e delle sue illustrazioni a tale punto che mi sono comprata i Tetti di Parigi ma anche la collezione di acquerelli su Roma (con i testi di Dominique Fernandez).
Oggi scopro che esistono parecchi altri libri di appunti illustrati come quello su New York, i meravigliosi giardini di Parigi, Venzia e molti altri. Non vedo l’ora di acquistarli tutti e godermi le dolcissime atmosfere di posti familiari e di altri completamente sconosciuti… Spero ancora per poco.

Fabrice Moireau

Quello che più mi impazzire quando guardo un libro illustrato da Moireau é che ha la meravigliosa capacità di riportarmi indietro di una vita fa, quando da bambina restavo incollata per ore e ore, con la testa che vagava chissà dove, a guardare fotografie di civilta estinte o quadri di personaggi religiosi contorti in qualche smorfia di eloquente sofferenza.

Per un pò ho pensato di aver scordato cosa volesse dire osservare con attenzione, non che faccia le cose senza porre attenzione, ma la verità é che l’occhio indagatore che hai quando non conosci le cose é più efficace ed emozionante dell’occhio critico che ti sei fatto nel tempo accumulando sapienza e cultura. Non so dire cosa sia meglio. So, peró, che monsieur Moireau spazza ogni mio indugio sull’argomento lasciando poco da ragionare. Meglio lo sguardo curioso di chi vuole scoprire.

Fabrice Moireau

In effetti sia i testi che le illustrazioni invitano a fare un giro per la città con occhio interessato, sicuramente seguendo le mete classiche ma anche lasciarsi trasportare verso i vicoli, le stradine meno battute e scoprire qualche piccolo tesoro nascosto. Quello che mi affascina dei lavori di monsieur Moireau è l’infinta precisione. Tutti sembrano essere realizzati a mano libera a matita e poi colorati ad acquarello con grande dovizia di particolari, con il colore giusto dosato nella maniera giusta nel posto giusto.

Le tavole sono grandi e ricoprono una porzione di panorama molto ampia con diversi angoli interessanti e ogniuno di questi, se osservato con attenzione, è davvero ricco di particolari: non una finestrella in lontananza che è stata trascurata dal colore o un mattone non disegnato su un grande muro rossiccio. La cura dei particolari denota passione per il proprio lavoro e grande esperienza.

Fabrice Moireau

Fabrice Moireau, classe ’62, é nato a Blois. Si diploma all’Ecole nazionale superieur des Arts Appliques et des Metiers des Artes e poi viaggia. Tacquino alla mano e scatola degli acquerelli. E carta. Tanta carta… Quella rugosa e spessa piú adatta alle macchie di colore a volte incontrollate che rotolano da una parte all’altra del foglio.

Carl Norac è belga classe ’60, figlio del poeta Pierre Coran. È stato insegnante di francese, ha scritto diversi libri e poesie, ma la sua vera vocazione sembra essere la letteratura per i più piccoli che lo ha impegnato in numerosissimi progetti.

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A proposito dell'autore

Valentina

Ciao sono Valentina art director, blogger e amante del tè. Mi piace scoprire cose nuove e amo la creatività sotto tutte le forme, cerco spunti creativi e risorse per il mio lavoro e sono convinta che anche tu sei così. Mi sbaglio?

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