Siete tornati dalle vacanze estive? Siete contenti della pausa? Io si e vengo (ieri) da un bel giretto in due città: Parigi e Budapest. L’articolo sui clichè di qualche tempo fa mi aveva già obbligato a parlare di Parigi. Con la scusa delle vacanze e dei vari commenti positivi (…e non) che le hanno precedute eccomi di nuovo a parlare proprio di… Parigi.
Chi poteva immaginarlo?
Quel che mi rende ancora più comica è il fatto che ho soggiornato per alcuni giorni in un bell’appartamentino dall’aspetto moooooolto parigino in un quartiere da vero bohémien squattrinato. Sono un cliché vivente!
- Parigi é sporca. E puzza da fare schifo.
- Circa l’80 % dei parigini che vi capiterà di incontrare per un motivo o l’altro vi tratterà male, con aria di malcelato disprezzo e farà di tutto per non farsi capire.
“I francesi sarebbero il popolo più felice della terra se la vanità non turbasse la loro felicità.” (Emil Cioran)
Cupcake
Le Sacre pic nic
Ma (c’é sempre un ma in agguato) attenzione in cima alle onnipresenti zingare che vi tormenteranno con richieste di ridicole firme per associazioni di beneficenza inesistenti.
Gordon docet
iPhone case
Siete amanti della mela (ma anche no…) e avete un disperato bisogno di inguainare il vostro telefono o iPad in un case d’eccezione? Perfetto!
Nella stessa via molto piccola e molto parigina del ristorante fallimentare ecco spuntare un negozio minuscolo ma molto fornito che vende cover per tutti i gusti, dal japan kawaii (moooolto kawaii) al genere uomo d’affari per tutte le stagioni. In Rue Des Ecouffes, il numero è irrilevante visto che la via è minuscola.
Film du jour
Trovatevi una versione nella vostra lingua di “Il favoloso mondo di Amelie Poulan”, (Su you tube trovate il film a pezzi) una sera preparatevi una cenetta fredda da gustare anche a tarda serata e mangiatela a casa nel vostro buchetto da bohémien mentre guardate il film che ha fatto amare mademoiselle Poulan in tutto il mondo.
Motivo? Provate a scovare tutte le zone, panorami e buchini caratteristici che compaiono nel film e che avete visitato o in cui siete passati anche per caso. Scoprirete che la maggior parte é nel quartiere di Montmartre.
In questo caso vi sono concessi urletti di stupore con la bocca piena.
Castagne di San Giacomo
I parigini vivono la città attraverso i parchi.
Passano un sacco di tempo fuori e quando non sono a bere o mangiare in qualche brasserie, sono al parco a sonnecchiare o ascoltare musica in cuffie ultra fashion. Fatelo anche voi, ma in centro vicino all’Hotel de Ville (il municipio) dove trovate la torre di San Giacomo, bianchissima e solitaria tra i palazzoni grigiastri, in un giardino piccolo e ben curato e anche ben sorvegliato.
Approfittate della solitaria fontanella di acqua pubblica e, in questo periodo, schivate le prime castagne matte che cadono sonoramente al suolo. Poi raccoglietele e ammirate le bellissime sfumature castane.
Chi fa da se
Siete delle diyers impazzite? Avete delle crisi mistiche perché in piena epifania creativa non avete il materiale sotto il naso?
A Montmartre tra il Mc Donalds e il Centro Culturale le vie pullulano di mercerie, negozi per tappezzieri, scampoli e tessuti. Vi perderete tra le centinaia di espositori di pizzi o nastrini di tutte le misure e colori. Io sono andata alla Mercerie Saint Pierre in Rue Charles Nodier. Auguri.
Non so in che categoria mettere questo articolo. Forse Arte è il genere più azzeccato perchè ci vuole davvero un’arte per sopravvivere alle centinaia di cose da fare a Parigi.
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