Vi ricordate cosa sognate? Io si, anche perchè ultimamente i miei sogni somigliano tantissimo a film d’azione degni di J.J. Abrams, non vi dico che spreco di risorse in effetti speciali.
Quando sogno, di solito, riesco a defilarmi da situazioni poco piacevoli grazie ad abili colpi di cervello che da vittima mi depositano magicamente nel ruolo di spettatore… probabilmente è l’unico motivo per cui sono ancora sana di mente visto i sogni che faccio.
Tuttavia c’è qualcuno che riesce a vivere nel mondo dei sogni anche da sveglio, e badate bene che non sto parlando degli storditi che non sanno mai dove si trovano, sto parlando degli artisti che riescono a trasmettere la morbida atmosfera dei sogni nelle loro opere come Michael Parkes.
A guardare i suoi lavori mi sento rilassata e avvolta nella calma come nel mondo dei sogni, inoltre i suoi soggetti si prestano perfettamente a questo gioco sottile tra realtà e finzione.
Sono rimasta particolarmente affascinata dall’opera che ritrae il Travelling Circus, per i colori tenui e per il senso di calma e pace che trasmettono i personaggi che intraprendono il viaggio verso la loro nuova destinazione.
Normalmente il concetto di viaggio rimanda parecchie questioni che tormentano l’uomo, come la paura dell’ignoto e del nuovo, la mancanza di sicurezza o semplicemente la paura di doversi cambiare per qualcosa che non si conosce.
In questa opera la rappresentazione del cambiamento è vissuta dai viaggiatori come l’inevitabile trascorrere del tempo e della vita, allo stesso tempo lo spettatore vive questo cambiamento come una ricerca verso qualcosa che non conosce ma che è necessario che scopra.
É una fotografia dal tratto fiabesco e romantico che cattura il momento esatto del cambiamento non la destinazione o il punto di partenza, ma il viaggio.
Gli elementi che vengono rappresentati dall’artista sono diversi sia per ispirazione che per soggetto, dalla mitologia alla storia anche alla religione, per convincersi basta guardare le mille eroine rappresentate come la classica Giovanna D’Arco, rappresentata come i migliori condottieri che la storia ci ha fornito.
Questa figura imponente nella sua semplicità è una eroina consapevole e sicura sul cavallo dal collo fiero e possente.
Non a caso le donne rappresentate sono scultoree, plastiche bellezze con angeliche ali in atteggiamenti che esprimono sicurezza e una ricercatezza tipica del mondo della danza come dell’immaginario delle moderne pin-up.
Inoltre gli animali sembrano avere un ruolo di spicco nella produzione di Parkes dagli splendidi cigni dal collo piegato ai fieri felini che supportano e accompagnano le donne ritratte. Quindi mitologia e ispirazione religiosa, uomo e natura, sacro e profano possono convivere pacificamente nei sogni o più facilmente nelle opere di Michael Parkes.
Per vedere le sue opere si può andare sul suo sito e volendo anche acquistare i suoi bellissimi poster.
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