Eccoci e come promesso in questa seconda parte facciamo un giro ancora immersi nel mondo della carta. Questa volta, dopo aver parlato di letteratura e di Svezia nell’articolo precedente, scopriamo ancora un progetto che fa viaggiare su binari paralleli la letteratura e l’estrosa arte della gioielleria. Ok, si tratta di gioielleria low cost, dato che il materiale principale è poco costoso e tenuto insieme in maniera altrettanto low, ma come al solito il senso del riciclo, per quello che riguarda questo blog, vince sempre.
L’altra volta avevamo interrotto con una simpatica e poco strombazzata storia di creatività made in Sweden a suon di betulle e rilegature creative, ma in questo secondo round il nostro interesse si sposta tutto su un uomo e in particolare su Jeremy May.
Qualche tempo fa mi sono fatta raccontare una storia assolutamente vera che trae ispirazione da un’idea stra abusata nella letteratura e nella cinematografia di mezzo mondo. Ma che ci volete fare? Quando si è a corto di idee ci si da da fare come si può. Cosa ci si può inventare oggi quando si frequenta il liceo scientifico e non si riesce a imparare il latino? Si copia.
Nessuno scandalo considerato che tutti gli studenti hanno copiato qualcosa almeno una volta nella vita e se non si trattava di latino era, comunque, qualche altra materia odiosa. Ma come si fa a copiare in maniera creativa e cercare di non farsi beccare? I più furbi ci sono già arrivati (e hanno tutta la mia personale ammirazione), per tutti gli altri la spiegazione comprende, in pieno stile art attack: un taglierino, un vocabolario di latino e un Ipod con una libreria sterminata di traduzioni già pronte. Insomma una divertente versione della, ben più blasfema, bibbia con fiaschetta di liquore.
Visto che qualcuno ha la brillante idea di mettere un Ipod in un libro perché allora non metterci anche altro? E in questo caso ci ha pensato proprio Jeremy May con i suoi gioielli letterari. Il sistema utilizzato è esattamente lo stesso illustrato sopra e le creazioni si acquistano in forma di libro anche se assolutamente illeggibile visto che nel mezzo della lettura potreste trovare un gioiello riposto in una cavità scavata tra le pagine.
L’idea è esattamente quella di sfruttare la tecnica della laminatura, foglio su foglio intagliato nel libro e (credo di aver capito) poi immerso in una soluzione plastica che indurisca e renda resistente. L’idea oltre ad essere carina è anche dotata di ottimi punti a favore come ad esempio la vasta gamma di prodotti che si possono realizzare sfruttando l’idea della laminatura, infatti tra anelli (i miei preferiti), braccialetti, orecchini e collane le possibilità di sperimentazione sono tantissime.
Ogni pezzo é irripetibile proprio perché fatto di diversi strati di carta colorata o stampata proveniente da libri di ogni genere. Tutti quegli strati di carta sono veramente una grande risorsa soprattutto se sapientemente mixati possono creare un divertente motivo decorativo poco ortodosso ma molto creativo. Alcune delle sue creazioni addirittura non sembrano neanche fatte con la carta, come ad esempio la collana illustrata qua sopra (rossa e nera). Quello che ancora non ho capito è: il lavoro è realizzato a mano o possiamo tranquillamente dire che il laser ci ha messo lo zampino?
Se qualcuno si è comprato o si comprerà uno dei gioielli di carta di Jeremy May perchè non ce lo racconta? Così crepo di invidia. Il sito è qui.
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