Wow! Certo che a guardare questi coloratissimi monili viene in mente tutto tranne che i freddi inverni suggeriti dal suo cognome, Elise Winters usa colori decisamente estivi! Francamente non sono un’amante del colore sgargiante che colpisce o “dell’oro a tutti i costi” ma questi gioielli sono irresistibili.
Se devo dirla tutta non mi fanno impazzire neanche le forme intricate… ok non mi piacciono neanche i gioielli grossi, tipo patacconi pesantissimi, che a volte campeggiano sui colli avvizziti di alcune matrone.
Decisamente preferisco il gioiello più discreto, che aiuta a valorizzare piuttosto che far sparire!
Comunque che ne parliamo a fare visto e considerato che sto per sbugiardarmi miseramente?
Ebbene si perchè quando mi sono imbattuta nel sito di Elise Winters ho alzato le mani al cielo dichiarandomi sconfitta. Ghè nient de fà… dicono dalle mie parti.
Niente da fare, i lavori della Signora Inverni sono tutto il contrario di quello che solitamente mi piace eppure non riesco a staccare gli occhi di dosso a questi bellissimi esempi di sfavillante manualità.
E faccio bene, perchè scopro che l’artista americana ha accumulato anni e anni di esperienza professionale da fare invidia: la sua vita lavorativa inizia negli anni 70 dove inizia come ceramista facendosi un giro, doveroso se si parla di ceramica e affini, anche in Giappone dove impara sia l’arte della ceramica che la pittura sumi-e.
Come sempre il paese del Sol Levante è fonte di grande ispirazione per tutti coloro che vogliono farsi influenzare dalle varie tecniche di lavorazione ma anche dai principi di rispetto e amore per le arti manuali.
I gioielli di Elise Winters sono talmente belli che si devono toccare a tutti i costi e rigirarsi tra le dita per capire bene dove iniziano e come finiscono le decorazioni intricate, magari seguendo con il dito l’immaginaria stradina dorata per tutte le curve del gioiello.
La dominante è il connubio tra colore e luce che rende speciale l’intero progetto proprio perchè la Winters per anni ha cercato il modo di unire le due componenti con un materiale che mantenesse le caratteristiche formali del gioiello.
In effetti con la ceramica non è possibile ottenere il risultato voluto, finalmente con la polymer clay (pasta polimerica colorata) ha trovato la sua via e il modo di esprimersi che più rispecchia questa sua ricerca, noi non possiamo fare altro che cercare di indossarne una creazione… soldi permettendo.
Comunque oltre ad anni di esperienza dell’arte della modellazione ci si deve aggiungere anche una certa maestria nella scelta del colore e delle palette.
In pratica stende la pasta in “fogli” e poi li dipinge con la pittura acrilica creando intricate decorazioni, poi li modella secondo le sue esigenze o tendenze artistiche e una volta trovata la forma più adatta l’intero prodotto viene cotto in appositi forni dove solidifica e resiste nel tempo.
“Ho trovato la mia voce” dice la signora Elise in un’intervista del 2009, chissà che bella voce squillante deve avere perchè a guardare questi colori viene proprio in mente un pensiero felice urlato a squarciagola!
In compenso, per chi non vuole urlare, un solo pezzo della sua collezione indossato sul più sobrio dei tubini crea un inaspettato contrasto che volendo può risolvere una serata in un attimo.
E allora dai tutte con il tubino e collane colorate come se piovessero. Chi ha già un tubino total black e le manca solo il gioiello può comprarlo qui, già che ci siete fatevi un giro sul suo sito e guardatevi l’intera collezione che merita proprio.
Scrivi