La Tecnica Digitale al servizio dell’Arte. A quanto pare il fotoritocco regna padrone incontrastato. Se siete dei veri tradizionalisti optate per Photoshop, se siete per le nuove tecnologie che semplificano la vita vi buttare su Pixelmator. Se siete irrimediabilmente romantici e rivoluzionari e con le idee chiare su dove debba andare a finire il libero mercato allora siete tipi da Gimp. Chissà quale programma per il fotoritocco digitale usa il signor Mastromatteo per ingannarci così bene?
Poco importa come, il senso è che ci inganna alla perfezione e ci costringe a fare i conti con il mondo dei sensi in salsa surreale alla mela verde.
Io ci vedo Rivoluzione. Nel senso di ribellione, rivolta. Nel senso che per quanto si possa insistere a tentare di rattoppare e a nascondere i propri sensi, questi vengono sempre e comunque alla luce e si rivelano più potenti e comunicativi che mai perchè hanno superato la nostra stessa materia a spintoni per uscire. Certo è che i suoi soggetti sono belli senza esserlo particolarmente, non hanno segni particolari che li distinguono se non le loro caratteristiche fisiognomiche, la loro espressione non è particolarmente intensa e il fondale + la luce bianca rendono anonimo il contorno del messaggio e semplificano ancor di più la chiave di lettura rendendo accessibile a tutti l’opera d’arte.
Evviva la riscoperta dei sensi, quindi, che emergono prepotenti come bocche rosso-inferno dalle nostre mani. Evviva le orecchie tese a cogliere messaggi anche se coperte da mani volte a censurare. La collezione che contiene le fotografie si chiama Indepensense, un simpatico gioco di parole che ci invita a pensare proprio all’indipendenza dei nostri sensi.
Ammetto che l’ispirazione in questo caso è un po’ datata considerando che la mostra è originaria del 2009, siamo in ritardo solo di qualche mese… Nonostante il colossale ritardo sul sito di Giuseppe Mastromatteo è comunque possibile vedere gli scatti e anche tutta la documentazione che riguarda il percorso artistico con l’introduzione di Oliviero Toscani e le note del curatore Denis Curti e anche un video di presentazione della mostra pensato e diretto da Mastromatteo. Inoltre è interessante dare uno sguardo alla sezione Pre-Indepensense dove si intravedono le prime avvisaglie di un percorso in via di sviluppo. Per chi abita a Milano non è certo difficile riconoscere la prima fotografia come simbolo pubblicitario della Triennale Bovisa di qualche anno fa.
Per chi non vuole fermarsi e vuole conoscere ancora qualcosa del signor Mastromatteo e magari ha altri minuti a disposizione consiglio un giro nella sezione advertisign works del suo sito personale. Chi ancora non aveva ben inquadrato il personaggio adesso sicuramente esploderà in un mini boato da sorpresa svelata: ah… sii…. Da Audi a Volkswagen ce n’è per tutti e per tutti i gusti. Se non è bravo lui! Qui il suo sito, buona ispirazione!
grazie dell’articolo ;)
Giuseppe
Di nulla! :D
Grazie per l’ispirazione e per essere passato di qui!