Ben tornati dalle vacanze. Ben tornati alla vita reale fatta di lavoro, palestra, coda alla cassa per la spesa di emergenza delle 19.15 dietro alla coppia di anziani che non si sa bene cosa fanno in giro a quest’ ora… è dura lo so! Durissima, ma occorre farsene una ragione e darsi da fare. Perciò… sotto!!! In questo articolo mi ero fatta un bel giro nella recente storia per scoprire che la carta veniva utilizzata per i vestiti. In questo altro articolo ho scovato alcuni progetti interessanti che coinvolgono il cartone, un sedere, l’ecologia e la stanchezza agli arti inferiori. Questo giro ho scovato alcuni designers che con carta, cartone e derivati producono oggetti e complementi d’arredo. Le lampade ad esempio!

Alzi la mano chi nella sua vita non ha mai posseduto una lampada di carta, tipo quelle a palla con la struttura in midollino che si appende al soffitto. Anche in questo caso, come in quello dei vestiti,  si ripresenta il quesito sulla durabilità del prodotto che non è da trascurare, ad esempio una lampada che notoriamente prende polvere poi come la pulisco?

Io amo la carta, proprio per la sua facilità di utilizzo e per le appliazioni più disparate che se ne fa, poi è economica, riciclabile e chiunque può giocarci. Più democratica di così si muore! Però diciamo che non mi aspetto che un oggetto prodotto con la carta mi duri in eterno e forse il punto è proprio questo: se non dura in eterno e noi abbiamo già tanti problemi a far digerire il discorso del riciclo a tutti… siamo proprio sicuri che vada bene usarla in nome del design? Comunque… mentre ci penso mi godo i progetti di seguito.


Paula Arntzen

La carta che illumina | Inspire We Trust

Indubbiamente questa designer olandese ha sperimentato tanto da avere il dominio ideale sul materiale tanto da poter creare prodotti come queste lampade, che ha esposto alla Arnhem Mode Biënnale 2009. Sono l’esempio perfetto dell’alta qualità della carta unita all’alta progettazione del metodo di taglio che creano prodotti decorativi superbi con dei giochi di luce meravigliosi grazie a vernice fluorescente. Luce, teatralità e ricerca della perfezione nei particolari. Ovviamente questa progettista non ha solo carta nel suo portfolio quindi per farsi un giro sul suo sito si va qui.


Inga Sempé

La carta che illumina | Inspire We Trust

La designer francese ha lavorato per aziende di design di mezzo mondo come Cappellini, Luceplan, Edra, Baccarat e Artecnica, tanto per dirne alcuni. Mi attira particolarmente la lampada che ha progettato per Artecnica, interamente in carta e ispirata alle lanterne orientali di carta di riso. La cosa interessante è il packaging, infatti quando la si compra viene consegnata una scatola elegante e sottile dentro la quale si trova una bianchissima rivisitazione del concetto di luce. Bella e semplice si chiama Double Stray Lights e la si può comprare qui, mentre visitare il sito della Sempé vuol dire andare qui.


Carta giapponese

La carta che illumina | Inspire We Trust

Assolutamente da non perdere la semplicità di questo progetto made in Japan. Per avere informazioni sul progetto si va sul sito di Kyouei Design e si fa un bel giro tra i prodotti segnalati da questi tre creativi che si occupano di tutto dalla progettazione alla fotografia. Quanti progetti interessanti e divertenti, ma soprattutto semplici, o per i materiali impiegato o per la produzione, il che non guasta. La lampada in questione si chiama Honeycomb e il valore del prodotto sta nel fatto che utilizzano un prodotto di casa loro come la carta denguri (diversi fogli di carta sottilissima simulano l’alveare) e oltretutto quando riposta la “scocca di carta” occupa solo 2 cm. Ottimo esempio di progettazione intelligente.


Yu Jordy Fu

La carta che illumina | Inspire We Trust

In questo caso si parte dal presupposto che si ami la carta e l’antica arte cinese del teatro delle ombre. Le lampade, progettate da questo poliedrico personaggio di nome Yu Jordy Fu, sono delle vere e proprie storie in 3D raccontate con pannelli di carta ritagliati ad hoc per affascinare con giochi di luce ed ombra. La carta è rigorosamente riciclata e tagliuzzata a mano, le lampade sono parte della collezione chiamata Clouds lamps e si possono trovare informazioni qui.


David Gardener

La carta che illumina | Inspire We Trust

Questo ragazzo giovanissimo che viene dall’Inghilterra ha progettato una lampada di cartone dal nome molto esaustivo Packaging Lamp. Utilizza la polpa della carta utilizzata nell’industria proprio per impacchettare gli oggetti delicati, l’esempio più ovvio? Avete presente il cartone scuro delle uova del supermercato? Ecco parliamo proprio di quello! La sagoma della lampada classica unita alla produzione total green fanno un bel connubio di design ecologico. Per vedere i suoi lavori si va qui.


Millefoglie

La carta che illumina | Inspire We Trust

La torta millefoglie è buonissima ma che dire della lampada? Creata dallo studio TNA di propretà della sorridentissima Tomoko Azumi che lo ha fondato nel 2005. Come tutte le buone giapponesi la nostra Tomoko è una vera amante della carta e una vera rispettosa della natura e appena possibile la utilizza per i progetti più interessanti come a esempio la lamapada Millefoglie del 2007. Non è difficile immaginare come abbiano auto la pensata rivelatrice: tanti fogli di carta che messi uno dietro l’altro donano una bella luce calda all’ambiente.

La carta che illumina | Inspire We Trust

Che dire allora della Twiggy lamp? Stesso studio che progetta con la carta il paralume e con l’acciao la base, anche in questo caso la carta tagliata a forma di rami e poi arrotolata su se stessa crea proprio l’effetto della luce che si immerge in una forsta fittissima.

A proposito dell'autore

Valentina

Ciao sono Valentina art director, blogger e amante del tè. Mi piace scoprire cose nuove e amo la creatività sotto tutte le forme, cerco spunti creativi e risorse per il mio lavoro e sono convinta che anche tu sei così. Mi sbaglio?

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